A Milano l'8 maggio la prossima sessione nazionale degli Oiv per discutere delle prospettive dei sistemi valutativi

Il tema della valutazione delle prestazioni nelle Amministrazioni pubbliche da qualche decennio accompagna lo spirito riformatore che quasi in ogni legislatura sfocia sistematicamente in tentativi di riforma puntualmente accompagnati dall’enfasi della “svolta epocale”.
Gli Organismi Indipendenti di valutazione che, nell’attuale configurazione, sono stati disciplinati, nel nostro ordinamento giuridico, con il Dlgs n. 150/2009, noto come riforma “Brunetta”, e che, con la successiva riforma Madia approdata al DLgs n. 74/2017, hanno subito un significativo ampliamento del perimetro di operatività e delle connesse responsabilità, si incontrano a Milano in un interessante confronto a più voci che vedrà impegnati, l’8 maggio prossimo, componenti degli organismi politici di vertice delle Amministrazioni, dirigenti preposti alla gestione delle risorse umane, esperti in materia di lavoro pubblico, dirigenti del Dipartimento della funzione pubblica e componenti di diversi Organismi e Nuclei di valutazione.
Il III forum nazionale degli Organismi Indipendenti di Valutazione, infatti, si pone l’ambizioso obiettivo di discutere della “valutazione che serve” nelle Pubbliche Amministrazioni, sviluppando tre temi che, in qualche modo, dovrebbero aiutare a comprendere meglio se gli strumenti, l’organizzazione e le metodologie introdotti sono stati effettivamente funzionali all’efficientamento dei processi presidiati dalle strutture amministrative.

La prima sessione

La prima sessione concentrerà la riflessione sulla necessità di superare l’autoreferenzialità e rendere credibili gli obiettivi e sull’utilizzo dell’assegnazione degli obiettivi e della valutazione del personale come leva manageriale per migliorare la reputazione delle pubbliche amministrazioni.
Nel corso della sessione sarà approfondito il tema, fortemente legato al superamento dell’autoreferenzialità, dell’adeguatezza dei supporti informativi e informatici, in adempimento delle previsione dell’articolo 40, comma 1, del Dlgs n. 82/2015 (Codice dell’amministrazione digitale), e l’alimentazione diretta e automatica della misurazione degli obiettivi da parte del sistema del controllo di gestione  e  di gestione del bilancio (interoperabilità), che può supportare le diverse azioni di sistema per rendere lo strumento valutativo credibile ed utile alle Amministrazioni. Ancora una volta, quindi, il tema dell’integrazione dei processi (performance, prevenzione della corruzione, programmazione finanziaria etc.) appare decisivo, se inteso non come una semplice trasposizione di contenuti da un documento all’altro, ma come un lavoro multidisciplinare e interdirezionale che renda reciprocamente funzionali i contenuti dei documenti di programmazione, nell’ambito dei rispettivi cicli di pianificazione/programmazione. Deve trattarsi, pertanto, di un’integrazione di processo, di interdipendenza metodologica, di gruppi di lavoro congiunti, di integrazione dei sistemi informativi e informatici. L’autoreferenzialità dei sistemi valutativi, decisamente criticata dal Consiglio di Stato nell’ambito del parere reso sulla bozza di decreto legislativo recante modifiche al Dlgs n. 150/2009, adottato in attuazione dell’articolo 17, comma 1, lettera r), della legge n. 124/2015 e divenuto definitivo con il citato Dlgs n. 74/2017 (in particolare il Consiglio di Stato ha rilevato come sia necessario superare i sistemi di valutazione “sostanzialmente fondati su autodichiarazioni delle strutture interessate”, affermando che “i moduli analogici di misurazione, comunque facilmente manipolabili, appaiono inidonei a fornire dati utili per la valutazione”), espone tutti gli attori del sistema valutativo ad una grande contraddizione: da un lato, infatti, si pretende meritocrazia e, dall’altro lato, i sistemi sono delegittimati dalla qualità ed autoreferenzialità degli obiettivi e dall’assenza di adeguate strutture di supporto ai Nuclei di valutazione. [Continua nell'allegato PDF]

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